Il software libero offre:

• la possibilità di modificare il software per adattarlo ad esigenze specifiche;
  
  
• la possibilità di riutilizzare i codici e le applicazioni (ne consegue la limitazione delle spese relative al lavoro di personalizzazione del software);
  
  
• la possibilità di scegliere su un mercato più ampio e concorrenziale di fornitori (ne consegue un generale abbassamento dei prezzi);
  
  
• la possibilità di affidare la produzione degli applicativi ad aziende indipendenti, senza spedire all'estero milioni di euro in "diritti d'autore" (ne consegue uno sviluppo delle economie locali e dell'occupazione).

Il software libero merita di essere promosso nella pubblica amministrazione, nelle aziende, nelle associazioni, nelle scuole, nel mondo accademico e nella ricerca scientifica. Affinché il software libero trovi piena competitività nei confronti del software proprietario e risulti, in sede di value for money, a quest'ultimo preferibile, occorre creare le condizioni per una vasta scelta di applicazioni e per una completa interoperabilità, che escludano l'intervento di specialisti nella fase dell'avviamento e nell'aggiornamento di sistemi informatici con applicazioni open source. Tali condizioni sono subordinate allo sviluppo dell'industria italiana del software libero, alla quale occorrono maggiore visibilità e maggiori incentivi.